L’eco del voto di domenica sera al Senato statunitense si è propagata come un segnale di distensione sui mercati globali. Con 60 voti favorevoli contro 40, la Camera Alta ha approvato il passaggio procedurale del disegno di legge per rifinanziare il governo federale, aprendo la strada alla fine dello shutdown più lungo dell’amministrazione Trump 2.0. Otto senatori democratici hanno votato con i repubblicani in una sessione straordinaria, un gesto bipartisan che ha immediatamente alimentato speranze di stabilità fiscale e istituzionale.
Per settimane, l’impasse a Washington aveva rappresentato un rischio sistemico: l’assenza di spesa pubblica, i ritardi nei pagamenti federali e l’impossibilità di pubblicare alcuni dati macroeconomici avevano inceppato la macchina decisionale della Fed e minacciato il PIL del quarto trimestre. Ora, il segnale politico di cooperazione ha innescato un vigoroso risk-on sui mercati: Nasdaq +1,4%, S&P 500 +1%, Euro Stoxx 600 +1,3%, con i rendimenti obbligazionari in rialzo e il dollaro misto.