Il cuore della settimana 11-15 agosto 2025, in area Asia-Pacifico, è stato senza dubbio la decisione della Reserve Bank of New Zealand. Dopo sei tagli consecutivi che hanno portato il costo del denaro in caduta libera di 225 punti base complessivi, la banca centrale aveva scelto a luglio di prendersi una pausa. Ma già allora era stato chiarito che non si trattava di una svolta, bensì di una sospensione momentanea.
Con un’inflazione che nel secondo trimestre si è attestata al 2,7%, perfettamente allineata con il target fissato tra l’1% e il 3% per il quarto trimestre consecutivo, e con un mercato del lavoro in evidente deterioramento – disoccupazione al 5,2%, il massimo dal 2020 – il taglio di 25 punti base non è stato uno shock, bensì la conferma che l’allentamento rimane la strategia preferita. La RBNZ, in questo senso, ha scelto di privilegiare il sostegno all’economia reale e al mercato del lavoro, mostrando al tempo stesso fiducia nel fatto che le pressioni inflazionistiche restino sotto controllo.