Lunedì è stata una giornata nera per i mercati finanziari, con gli indici azionari statunitensi che hanno subito pesanti perdite, riflettendo le preoccupazioni degli investitori per una possibile recessione economica. Il Dow Jones Industrial Average ha perso 814 punti (-1,9%), l’S&P 500 è sceso del 2,8%, mentre il Nasdaq Composite ha registrato un crollo del 4,3%, toccando i livelli più bassi dallo scorso settembre.
Le “Magnificent Seven” Affondano il Nasdaq
A pesare maggiormente sull’indice tecnologico è stato il tonfo dei giganti della tecnologia, le cosiddette “Magnificent Seven”. Tesla ha subito un tracollo del 13%, segnando la peggior giornata dal 2020, mentre Alphabet, Meta e Nvidia hanno perso circa il 5% ciascuna.
Le vendite massicce riflettono l’incertezza degli investitori riguardo all’impatto delle tariffe imposte dall’amministrazione Trump, che potrebbero spingere al rialzo i prezzi e complicare il percorso della Federal Reserve verso possibili tagli dei tassi d’interesse.
Trump Non Esclude una Recessione: Mercati in Allerta
In un’intervista a Fox News, l’ex presidente Donald Trump non ha escluso la possibilità di una recessione, parlando di un’economia in una “fase di transizione”. Le sue dichiarazioni hanno contribuito ad alimentare i timori di una correzione più ampia del mercato.
Secondo Sam Stovall, capo stratega di CFRA Research, quello che stiamo vivendo è una correzione “artificiale” determinata dalle politiche tariffarie, o almeno dalle minacce di nuove tariffe. Tuttavia, ritiene che questa fase possa rivelarsi positiva nel lungo termine:
“Stiamo attraversando un pullback tipico e probabilmente assisteremo a una correzione lieve prima che il mercato si stabilizzi. Questo potrebbe essere utile per ripristinare gli equilibri di un mercato toro ancora in corso.”
Oro in Calo: XAU in Difficoltà
Anche il mercato delle materie prime ha subito l’impatto della pressione sui mercati azionari. L’oro (XAU), tradizionalmente considerato un bene rifugio nei periodi di incertezza, ha registrato un calo significativo, segnalando che gli investitori potrebbero non considerarlo più una copertura efficace in questa fase di mercato.
Ricordando soprattutto la correlazione positiva che con l'azionario.
Il ribasso dell’oro è attribuito anche all’attesa dei dati sull’inflazione, con gli operatori che preferiscono restare liquidi in vista del Consumer Price Index (CPI) in uscita mercoledì e del Producer Price Index (PPI) giovedì.
Settimana di Turbolenze: Attesa per i Dati sull’Inflazione
La volatilità è destinata a continuare, con gli operatori che attendono i dati economici di questa settimana per valutare l’andamento dell’inflazione. Il CBOE Volatility Index (VIX), che misura la paura del mercato, ha raggiunto il livello più alto da dicembre 2024, segnalando un sentiment sempre più negativo tra gli investitori.
Secondo Stovall, però, potrebbero arrivare segnali di stabilizzazione:
“Le previsioni economiche indicano letture più favorevoli sia per il CPI che per il PPI. Se l’inflazione continuerà a raffreddarsi, questo potrebbe aiutare a calmare i mercati e innescare un rimbalzo tecnico.”
Tuttavia, resta il grande interrogativo: si tratta solo di un rimbalzo temporaneo o della fine della fase ribassista? Gli investitori dovranno attendere i prossimi giorni per capire se il peggio è davvero passato o se il mercato è destinato a nuove discese.